lunedì 8 settembre 2008

La tregua.

La pioggia tamburella sulle finestre, in questa triste serata di fine estate. Ho appena finito di leggere il libro "La tregua", di Primo Levi. Di fatto è la continuazione del precedente "Se questo è un uomo", secondo me uno dei migliori libri mai scritti, nel quale l'autore raccontava le atroci esperienze vissute durante la sua detenzione nello spaventoso campo di concentramento di Auschwitz. In questo suo successivo libro Primo Levi descrive il viaggio di ritorno in Italia, lungo e picaresco, che si svolge in un'Europa distrutta dalla guerra. Distrutta materialmente e moralmente.
Un libro molto più leggero del precedente, ma comunque godibilissimo. Una cosa che molto apprezzo in Levi è la sua capacità di indagare nell'animo umano, sostenuta da un'incredibile curiosità e tolleranza verso i suoi simili. Una caratteristica che ha saputo conservare anche nell'orrore mostruoso dei campi di sterminio.

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